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Candido, o L'ottimismo


Autore: Voltaire (alias François Marie Arouet)

Editore: Liber Liber
Categoria: Grandi Classici
ISBN: --
N. Pagine: 179
Inserito il: 2017-03-20
Da: Redazione di Alexandria
Fonte: Free web resource - liberliber.it

Candido, o L'ottimismo : racconto satirico (Candide, ou l'Optimisme in francese) è un libello allegorico-filosofico, scritto in polemica con Leibniz e il suo 'migliore dei mondi possibili', è rimasta l'opera più famosa di Voltaire. A motivare lo scrittore francese fu probabilmente il terremoto di Lisbona del 1755 che distrusse la città e causò molte vittime. Voltaire parte da una visione disincantata del mondo alla quale contribuirono sicuramente le numerose persecuzioni che dovette subire. Nonostante la presa d'atto dell'esistenza del male, non risulta che Voltaire nel Candido voglia esaltare il pessimismo, piuttosto si limita a stigmatizzare la pretesa di 'vivere nel migliore dei mondi possibili', precetto cardine della filosofia di Leibniz. Non a caso Voltaire sceglie di incarnare il filosofo tedesco nella figura del precettore Pangloss, intento a istruire il giovane Candido a vedere il mondo che lo circonda con ottimismo, sebbene si succedano in continuazione controversie e disavventure. Dall'incipit del libro: Era nella Vesfalia, nel castello del baron di Thunder- ten-tronckh, un giovinetto che aveva avuto dalla natura i più dolci costumi. Se gli leggeva il cuore nel volto. Uni – va egli a un giudizio molto assestato una gran semplicità di cuore, per la qual cosa, cred'io, chiamavanlo Candi – do. I vecchi servitori di casa avean de' sospetti ch'ei fos – se figliuolo della sorella del signor barone, e d'un buon gentiluomo e da bene di quel contorno, che questa si – gnora non volle mai indursi a sposare perchè non aveva egli potuto provare più di settantun quarti di nobiltà, il resto del suo albero genealogico essendo perito per l'in – giuria de' tempi. Era il signor barone uno de' più potenti signori della Vesfalia, perchè il suo castello aveva porta e finestre; e di più sala con arazzi. Tutti i cani de' suoi cortili compo – nevano in caso di bisogno una muta di caccia; i suoi staffieri erano i suoi cacciatori, e il piovano del villaggio 10 il suo grande elemosiniere. Gli davan tutti dell'Eccellen – za, e ridevano quando contava delle novelle. La signora baronessa, che pesava circa trecentocin – quanta libbre, si attirava per questo un grandissimo ri – guardo, e faceva gli onori della casa con una dignità che la rendeva più rispettabile ancora. La di lei figlia Cune – gonda, in età di diciassett'anni, era ben colorita, fresca, grassotta, da far gola. Il figlio del barone si mostrava tutto degno germe di suo padre. Il precettore Pangloss era l'oracolo di casa, e il giovanetto Candido ne ascolta – va le lezioni con tutta la buona fede dell'età sua e del suo carattere.


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