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Capitan Tempesta romanzo d'avventure


Autore: Emilio Salgari

Editore: Andrea Viglongo e C. Editori
Categoria: Libri per bambini e ragazzi, Narrativa
ISBN: --
N. Pagine: 158
Inserito il: 2017-04-06
Da: Redazione di Alexandria
Fonte: Free web resource - liberliber.it

— Sette!... — Cinque! — Undici! — Quattro! — Zara!... — Corpo di trentamila scimitarre turche! Che fortuna avete voi, signor Perpignano! Sono ottanta zecchini che mi guadagnate in due sere. Ciò non può durare! Preferisco una palla di colubrina in corpo e per di più una palla di quei cani di miscredenti. Almeno non mi scorticherebbero dopo presa Famagosta. — Se la prenderanno, capitano Laczinki. — Ne dubitate, signor Perpignano? — Sì, almeno per ora. Finchè abbiamo gli schiavoni, Famagosta non verrà presa. La Repubblica Veneta sa scegliere i suoi soldati. — Non sono polacchi. — Capitano, non offendete i soldati dalmati. — Non ne ho avuto alcuna intenzione, tuttavia se qui vi fossero dei miei compatrioti... Un mormorio minaccioso che si levò intorno ai due giuocatori, misto ad un tintinnio di spade nervosamente agitate, indusse il capitano Laczinki ad interrompere la frase. — Uh! — disse, cambiando tono e abbozzando un sorriso. — Sapete bene, valorosi schiavoni, che io amo scherzare. Sono quattro mesi che combattiamo insieme contro quei cani di miscredenti, che hanno giurato di levarci di dosso la pelle e so quanto valete. Dunque, signor Perpignano, giacchè i turchi ci lasciano un po' tranquilli, riprendiamo la partita? Ho ancora una ventina di zecchini che passeggiano nelle mie tasche. Quasi a smentire il capitano, si udì in quel momento rombare cupamente il cannone. — Ah! Mascalzoni! Nemmeno alla notte ci lasciano tranquilli — riprese il loquace polacco. — Bah! Avrò tempo sufficiente per perdere o vincere ancora qualche decina di zecchini. È vero, signor Perpignano? — Quando vorrete, capitano. — Mescolate i dadi. — Nove! gridò Perpignano, facendo rotolare i dadi sullo sgabello che serviva ai due avversari da tavolo da giuoco. — Tre! — Undici! — Sette! — Zara! Una bestemmia sfuggì dalle labbra dello sfortunato capitano, mentre intorno a lui scoppiavano delle risate, subito represse. — Per la barba di Maometto! esclamò il polacco, gettando sullo sgabello due zecchini. — Avete fatto qualche patto col diavolo, signor Perpignano. — Niente affatto. Sono troppo buon cristiano. — Qualcuno deve avervi insegnato un colpo di mano e scommetterei la mia testa contro la barba d'un turco che quel qualcuno è Capitan Tempesta. — Giuoco sovente con quel valoroso gentiluomo, ma non mi ha mai insegnato alcun colpo di mano. — Gentiluomo! Hum! — fece il capitano con una certa acredine. — Non lo credete tale? — Hum! Hum! Chi sa chi veramente sia?


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